giovedì 29 dicembre 2011

Perreras spagnole-testimonianza



Questa è una testimonianza di Laura, una ragazza che ho conosciuto in rete e che aspetta da tempo di incontrare finalmente il suo Owen, salvato dalle Perreras spagnole.

Le ho chiesto di scrivere qualcosa per il blog, ecco quello che mi ha mandato:


"Non conoscevo la realta delle perreras spagnole fino a momento in cui mi e' arrivato sulla posta elettronica un appello disperato di una mia amica che mi chiedeva di girare il messaggio a quante piu' persone possibili.......... questo e' stato solo l'inizio della mia lotta, una lotta impari contro la cattiveria e le atrocita' di cui solo noi "umani" siamo capaci.
Il messaggio aveva in allegato tante foto, le foto dei condannati a MORTE!!!!
Non ci potevo credere , vedevo gli occhi di quei cani che attraverso le sbarre delle loro celle mi perforavano l'anima, vedevo il loro gridare AIUTO, percepivo da quegli sguardi tutta la loro DISPERAZIONE.
Purtroppo oltre alle foto c'erano i video..... Conoscendomi non avrei dovuto aprirli, non avrei dovuto ..... il contenuto era intuibile, ma l'ho fatto......
Penso di non aver mai visto nulla di piu' orribile in vita mia .
per le tante persone che ancora non lo sanno in quel bel "paese civile" che e' la spagna esiste una LEGGE e ribadisco una LEGGE che autorizza i gestori delle perreras (canili lagher) a massacrare i cani. I "signori" vengono anche pagati dai comuni pochi euro per ogni cane/gatto che uccidono.
Le povere bestiole rimangono in questi lagher per 12 giorni, nel caso qualcuno li reclamasse o se qualcuno tramite le associazioni di volontari volesse adottarli, poi....... la fine.
I piu' fortunati muoiono nelle camere a gas, dopo 2 giorni senza cibo ne' acqua, altrimenti la puzza che fanno da morti e' troppo sgradevole.
Ai MENO FORTUNATI viene fatta una puntura, ma non che li faccia morire (costerebbe troppo), serve solo per paralizzarli parzialmente affinche' non possano reagire per essere poi infilati VIVI nei forni. Ai gatti la stessa sorte, senza paralizzante, ma infilati nei sacchi.....................................
Ho visto video di volontari che impotenti davanti a tutto questo hanno tenuto tra le braccia per ore cuccioli ed adulti che il giorno dopo sarebbero stati bruciati. Ho visto gli "umani" delle perreras prendere a calci nella pancia una cagnolina incinta fino a lasciarla agonizzante sul pavimento, ho visto gatti fatti a pezzi davanti agli occhi dei volontari lasciati al di la' dei cancelli, ho visto........................................
Lo so che tutto questo sembra assurdo, io stessa non ci avrei creduto se non lo avessi visto con i miei occhi.
Ammiro con tutta me stessa i volontari che ogni giorno si prodigano in questo paese "civile" (anche membro della Comunita' Europea) per salvare qualche vita con le adozioni, invidio il loro coraggio e la loro forza in questa lotta contro i mulini a vento. Tanti sono stati i cani e gatti adottati dagli italiani e fatti arrivare alle famiglie che li hanno riscattati, tanti nelle loro nuove case al calduccio, amati e rispettati e quasi increduli di tutto questo amore. AMORE parola che non hanno mai conosciuto. Tutti coloro che decidono di comprarsi un cane di razza dovrebbero conoscere cosa succede in quel bellissimo paese che abbiamo dietro l'angolo quanta ignoranza e crudelta' e' radicata in quelle "persone".
Credetemi, se guardate anche una sola volta gli occhi di uno dei "condannati" e' come se un marchio di fuoco vi si stampi nel cuore. Nei loro sguardi e' racchiusa tutta la tristezza, disperazione e rassegnazione al loro destino.
Io non ho piu' parole per esprimere quello che provo, mi chiedo solo come sia possibile per noi "umani" essere capaci di tanta cattiveria verso chi ci ama incondizionatamente senza chiedere nulla se non una carezza , inerme ed indifeso senza nessuna colpa se non quella di ESISTERE
Allego la foto del mio piccoletto riscattato che spero arrivi presto.
Laura
La mia stima ed il mio affetto a chi ogni giorno lotta per difendere queste splendide creature ed un grazie particolare a Sarah che mi ha dato la possibilita' di far conoscere tutto questo"


Le Perreras sono canili municipali spagnoli, in cui gli animali abbandonati (cani e gatti), vengono depositati in attesa di morire. La legge spagnola infatti prevede l'uccisione degli animali entro dieci giorni, se nessuno li reclama. Il comune paga ai gestori delle perreras una cifra di circa 80-100 euro, per ogni animale eliminato. Gli animali vivono in condizioni tremende i pochi giorni che gli restano da vivere. Gabbie affollatissime, poco cibo, alcuni muoiono di stenti prima di essere "giustiziati". I metodi di uccisione sono a dir poco barbari, gli animali possono ritenersi fortunati se finiscono nelle camere a gas, alcuni invece vengono gettati vivi nei forni crematori, oppure dopo somministrazione di un agente paralizzante (non anestetico o sedativo, solo paralizzante, non possono muoversi, ma sono COSCIENTI). 
Tutto questo per le leggi spagnole è legale, ma non per quelle europee. L'AIDAA (Associazione Italiana in Difesa di Animali e Ambiente), nel marzo del 2011 infatti ha presentato una petizione al parlamento europero, sulla base della Convenzione Europea sui diritti degli animali, che prevede IL CARCERE (fino a due anni) per chi UCCIDE GLI ANIMALI DI AFFEZIONE. 

AIDAA chiede un pronunciamento ufficiale da parte del Parlamento Europeo, attraverso il quale si condanni la Spagna sia per la strage dei cani sia per la mancata ratifica della convenzione Europea.
“Il massacro dei cani spagnoli è una vergogna per l’Europa tutta – dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di AIDAA. – Occorre fermare questo ignobile massacro: la Spagna, se vuole stare in Europa, accetti tutte le regole comunitarie, anche quelle che non le piacciono. Forse – conclude Croce – questi ‘signori’ godono nell’ammazzare i cani, certo è che la strada da seguire non è quella del massacro ma quella della creazione di un fondo europeo per la sterilizzazione dei cani randagi presenti nei paesi dell’Unione”. 
Le associazioni che si occupano del problema sono diverse, ma non è mai abbastanza, infatti ogni anni vengono uccisi circa 30mila cani. 
E' possibile chiedere l'adozione di questi animali, per salvarli da morte certa!
Ecco i link di alcune associazioni:

Coop aderisce allo standard internazionale "Non Testato su Animali"

Dallo scorso 14 dicembre Coop ha aderito allo standard internazionale “Non Testato su Animali”: l’unico disciplinare riconosciuto a livello mondiale che indica ai consumatori le aziende i cui prodotti cosmetici non sono in alcun modo frutto di sperimentazione su animali. Le aziende aderenti infatti si impegnano a non commissionare e a non effettuare test su animali sul proprio prodotto finito (cosa che Coop già faceva) e anche su tutte le materie prime che lo compongono.

La Coop è così la prima catena della grande distribuzione del nostro paese a entrare nella lista della LAV, la Lega antivivisezione, che è il rappresentante in Italia della ECEAE (European Coalition to End Animal Experiments). “L’adesione di una grande catena di distribuzione come Coop allo standard internazionale “Non Testato su Animali” è la conferma che i tempi sono maturi per realizzare quanto le associazioni animaliste e i cittadini chiedono da anni: la cessazione dell’impiego di animali per la sperimentazione cosmetica – dichiara Roberta Bartocci, responsabile LAV settore Vivisezione e biologa – L’approvazione dei prodotti cosmetici a marchio Coop, così come delle oltre duecento imprese aderenti allo standard in tutta Europa, testimonia che è possibile formulare qualsiasi tipologia di prodotto cosmetico senza il ricorso a test su animali”.
“È da ricordare che la sottoscrizione di un’azienda allo standard impegna la stessa a non effettuare né commissionare test su animali per i suoi prodotti e materie prime - prosegue Roberta Bartocci – Ad oggi sono già disponibili circa 10.000 sostanze utilizzabili dall’industria cosmetica per formulare i propri prodotti e se tutte le aziende sottoscrivessero lo standard, automaticamente cesserebbero i test cosmetici su animali poiché tutte le aziende utilizzerebbero le materie prime già esistenti per formulare i propri prodotti. Purtroppo, invece, in Europa circa 35.000 animali ogni anno muoiono sfigurati da rossetti, intossicati da profumi, bruciati da creme e saponi. Diversi sondaggi in tutta Europa hanno dimostrato che la maggioranza delle persone non crede che sviluppare nuovi cosmetici sia una valida giustificazione per uccidere animali, nonostante ciò si continuano a commercializzare cosmetici sperimentati su animali”.
Le aziende approvate in base allo standard internazionale “Non Testato su Animali” sono sottoposte, in Italia, a controlli a sorpresa effettuati da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, www.icea.info); e solo in seguito all’esito positivo della visita ispettiva da parte di ICEA, la LAV inserisce l’azienda nella propria lista, come avvenuto per Coop.
È importante precisare che, grazie ad una grande campagna internazionale coordinata dalla Coalizione europea contro la vivisezione, esiste una Direttiva Europea che prevede il divieto di vendita di cosmetici sperimentati su animali. Il termine di entrata in vigore (inizialmente fissato per il 1998) è stato più volte posticipato.
La Direttiva 2003/15/CE ha sancito un nuovo allungamento dei tempi: il bando totale ai test e il divieto di commercio di cosmetici sperimentati su animali, è slittato al 2013 (la legge europea, dal 2005 vieta di testare i cosmetici, cioè i prodotti finiti, su animali, ma fino al 2013 è consentito testare i singoli nuovi ingredienti). "Fino a quella data – spiega ancora Roberta Bartocci – i consumatori possono scegliere solo cosmetici realizzati dalle aziende che aderiscono allo standard Internazionale”. Ricordiamo infine che Coop, oltre a quelle sui test animali, garantisce da sempre che i propri prodotti a marchio della linea igiene (shampoo, saponi, bagno schiuma) siano testati (presso le Università di Pavia e Siena) per valutarne il grado di irritazione e allergenicità, risultando idonei dal punto di vista dermatologico.

sabato 24 dicembre 2011

Europa e Russia insieme per le foche

Passa la linea di Putin, vietato l'import-export delle pellicce della specie arpa. Gli animalisti: «Il Canada segua l'esempio»

ROMA - Le foche ora potranno applaudire: non sbattendo le pinne sulla pista di un circo, in attesa del boccone-premio, ma nel loro habitat naturale. Già, perché Russia, Kazakistan e Bielorussia hanno scritto la parola fine all'esportazione e all'importazione delle loro pellicce, in particolare di quelle della specie «arpa» (chiamate così per la chiazza sulla schiena degli esemplari maschi, simile allo strumento musicale, nome scientifico Pagophilus groenlandica), quelle più direttamente minacciate dalla caccia praticata in maniera estensiva in Canada. La scelta recepisce il veto espresso dall'Unione Europea nel 2009 ed è in sintonia con la volontà dell'ex presidente russo, Vadimir Putin, di opporsi «all'industria sanguinaria», praticata anche nel nord-ovest del Mare di Barents. Il Canada – dove la caccia è consentita, malgrado la censura internazionale – rimane, così, sempre più isolato.
«Il mondo – sottolinea Simone Pavesi, responsabile della campagna pellicce per la Lav – si sta chiaramente muovendo in favore di una tutela di questi animali e della promozione di attività economiche alternative. E' ora che il Canada faccia lo stesso, cominciando a ritirare il ricorso avanzato in sede di Organizzazione mondiale del commercio, contro il bando europeo». Entusiasta del provvedimento, l'attrice Brigitte Bardot, da sempre in prima linea nelle battaglie animaliste: «Mio premier preferito – ha scritto BB in un messaggio a Putin – le auguro tutto il meglio per i mesi e gli anni a venire. Grazie per aver sempre preso in considerazione le mie richieste, mi dispiace di non godere di un tale sostegno nel mio Paese, scandalosamente retrogrado quando si tratta di difendere gli animali».

Se il Vecchio Continente, ora con il sostegno della Federazione Russa, condanna la mattanza, negli Stati Uniti le foche sono al centro di un'annosa polemica. Siamo a La Jolla, nel Sud California, tra le mete preferite dai vacanzieri. E il pomo della discordia è la Children's Pool, tratto di spiaggia delimitato da un muro artificiale: l'opera, donata nel 1931 alla città di San Diego dalla filantropa Ellen Browning Scripp, doveva creare una sorta di piscina, ideale per i bambini. L'insenatura, protetta dai frangenti dell'oceano, è stata il paradiso dei bagnanti fino all'insediamento di una colonia di foche, nei primi anni Novanta. Da quel momento, nei mesi della riproduzione (dicembre-maggio), gli umani non sono ammessi. A marcare il confine, presidiato da volontari, è una corda: checkpoint discreto, ma tassativo.
La chiusura, seppure temporanea, è contestata da chi rivendica il diritto di accesso all'arenile. L'ultima diatriba è di pochi giorni fa: gli oppositori del divieto hanno piantato una tenda in segno di protesta, mentre gli animalisti hanno organizzato una manifestazione contro la persecuzione della specie protetta. La querelle, più che ventennale, vede contrapporsi una sentenza della corte federale (a favore delle foche) a quella della magistratura dello Stato, che si richiama alla funzione originaria del luogo, destinato ai bambini. Due anni fa, l'Assemblea legislativa della California, su richiesta del Consiglio della città di San Diego, ha provato a chiudere la controversia con un emendamento all'atto del 1931: l'ipotesi è quella di trasformare la spiaggia in una riserva marina. Il Consiglio, esasperato dai costi politici e finanziari della vicenda (le spese legali ammontano a oltre 1 milione di dollari), ha incassato il via libera del governatore. L'ultima parola, però, spetta alla Commissione Costiera della California: l'organismo, istituito nel 1976, dovrà decidere se rendere permanente la barriera. L'area, nel frattempo, rimane sotto sorveglianza della polizia, per evitare che la gravidanza delle foche sia turbata dalle opposte tifoserie.




Maria Egizia Fiaschetti






articolo tratto da "Il Corriere della Sera" on-line.

lunedì 19 dicembre 2011

Sigarette e test sugli animali




Dopo aver letto un articolo mi sono incuriosita..e ho fatto una piccola ricerca in rete. E ho scoperto che anche le sigarette sono testate sugli animali. Sinceramente lo ignoravo perché ho smesso di fumare, e quindi una volta fatta la scelta vegan non ci ho proprio pensato. Ecco cosa sono riuscita a trovare.
Su quasi tutti i siti che ho visitato si parla degli esperimenti effettuati dalle multinazionali del tabacco sugli animali. Farò riferimento al sito della PETA perchè è l'unico ad aver fornito le fonti di ciò che ha scritto. Dal sito (http://www.peta.org/issues/animals-used-for-experimentation/Smoking-Experiments-on-Animals/Smoking-Experiments-on-Animals.aspx ) leggiamo alcuni esempi dei test svolti: in uno studio effettuato per testare gli effetti degli additivi dalla Philip Morris, centinaia di ratti vengono intrappolati in stretti barattoli, in modo da far loro respirare fumo di sigaretta per almeno 6 ore al giorno, per 90 giorni. Poi i ratti vengono uccisi, sezionati per esaminare i danni provocati (1). Alcuni ricercatori della R. J. Reynolds (http://www.rjrt.com/prinbeliefs.aspx) hanno applicato del catrame sulla pelle di più di 1000 topi e ratti, e li hanno poi forzati a respirare fumo di sigaretta. Molti dei topi ai quali è stato applicato il catrame sono morti durate lo studio, altri hanno sviluppato dei tumori. Gli animali sopravvissuti sono stati poi uccisi e dissezionati. (2) La Philip Morris ha fatto respirare per 2 anni a circa 1000 ratti il fumo dei tubi di scappamento dei motori diesel per comparare i danni ai polmoni coni danni provocati dalle sigarette. (3) Philip Morris che nel suo sito dichiara: “Limitiamo i nostri studi sugli animali alle occasioni in cui non vi sono alternative percorribili. Sottoponiamo a costante revisione i nostri standard per gli studi sugli animali e ci impegniamo nella ricerca di alternative. Col tempo, speriamo di riuscire a sostituire i test sugli animali, in parte o completamente, con metodi alternativi”
..in cui non vi siano alternative percorribili”? Sappiamo da anni che il fumo fa male alla salute, e che l'uso cronico di tabacco causa danni in praticamente tutti gli organi. Con che scopo quindi fare altri test?Che dati possono servire ancora?Abbiamo centinaia, forse migliaia di studi epidemiologici più che rispettabili che indicano chiaramente i danni provocati dal fumo. Ancora dal sito della Philip Morris: “La maggior parte della nostra attività di ricerca mediante animali da laboratorio è mirata all'analisi dei meccanismi tramite i quali si sviluppano le patologie associate al tabacco. Capire tali meccanismi è fondamentale per lo sviluppo e la conferma della validità di prodotti a base di tabacco a rischio potenzialmente ridotto”. Direi che in letteratura si trova ormai di tutto sui meccanismi di danno dati dal fumo di tabacco, non servono certo altre conferme e soprattutto non servono conferme o eventualmente smentite da chi ha tutti gli interessi a confondere le acque.
Quindi..che fare??
Lasciando perdere il discorso sulla salute, per i Vegan-fumatori la questione potrebbe essere problematica. Cercando su google compaiono alcuni nomi di aziende produttrici di tabacco “Cruelty free”. Pueblo e American Spirit (by Santa Fe Natural Tobacco) che però pare sia stata assorbita dal produttore di Lucky Strike. Quindi da quello che sono riuscita a capire dai vari siti, dalle pagine personali e dai forum, la marca considerata “Cruelty-free” (concedetemi il termine, anche se posto che dovessi scoprire nero su bianco che non testano su animali, mi rifiuterei comunque di considerarli cruelty-free perchè stiamo parlando di aziende che producono tabacco con tutto quello che ne consegue, che lo facciano un po' meglio di altre, è un dettaglio) è la Pueblo. Da quanto si legge sul sito dell'azienda, il loro tabacco è privo di additivi, quindi quantomeno i test per capire la tossicità sugli additivi non dovrebbero essere fatti. Non esiste però nessun riferimento al fatto che i loro prodotti siano anche cruelty free, il che mi fa pensare..perchè se una cosa può fare pubblicità al prodotto non viene detta?Magari perchè le esigenze di marketing non lo richiedono, evidentemente il loro target non siamo noi vegani, oppure non ci hanno pensato...oppure.. testano sugli animali, e hanno lasciato che in rete si diffondesse la falsa notizia della loro scelta “etica” per farsi un po' di pubblicità gratis...Ho mandato una mail all'indirizzo presente sul sito, voglio vedere cosa mi rispondono. Sempre sul sito della Pueblo ci sono diversi riferimenti ad alcune ricerche scientifiche, non fatte direttamente da loro, ma che comunque hanno dati tratti dalla sperimentazione su animali.
Quindi per tirare le somme..nonostante non ci siano dati precisi, non esistendo ad ora una certificazione “cruelty-free” per le sigarette, la marca più usata tra i vegan è la Pueblo, sul cui sito non si parla di sperimentazione animale, ma non si parla nemmeno di rinuncia all'utilizzo di dati provenienti da test su animali né della scelta etica di non compierne. Bisognerebbe fare ricerche più approfondite, esaminare gli stessi documenti che si richiedono per le certificazioni sui test cosmetici per essere sicuri al 100%, ma per ora non esiste niente di simile, c'è solo la “voce” della rete..

fonti:
  1.  Charles Gaworski et al., "An Evaluation of the Toxicity of 95 Ingredients Added Individually to Experimental Cigarettes; Approach and Methods," Inhalation Toxicology 23(2011): 1-13.
  2. Mari Stavanja et al., "Safety Assessment of High Fructose Corn Syrup (HFCS) as an Ingredient Added to Cigarette Tobacco," Experimental and Toxicologic Pathology 57(2006): 267-281.
  3. Walter Stinn et al., "Chronic Nose-Only Inhalation Study in Rats, Comparing Room-Aged Sidestream Cigarette Smoke and Diesel Engine Exhaust," Inhalation Toxicology 17(2005): 549-5

filmati interessanti



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venerdì 16 dicembre 2011

Altroconsumo e le torture sui crostacei

Dalla newsletter di AgireOra:

Su segnalazione di Paola - paolavillani2003@libero.it

Sul numero di dicembre della rivista Altroconsumo, a pagina 17 c'è un abominevole articolo in cui si valutano le qualità dei crostacei nell'alimentazione, analizzandoli come se si stesse parlando di frutta e verdura.

Ecco alcune delle "perle":

"E' meglio comprare crostacei vivi [...] controllare che diano segni di vitalità stimolando antenne occhi e arti [...] Giunti a casa i crostacei VIVI vanno consumati senza indugiare troppo perchè la loro resistenza in vita fuori dall'acqua non è lunghissima [...] Possono rimanere in frigo per un giorno, altrimenti vanno congelati" (vivi ovviamente!).

E poi ancora:
"Ecco come risolvere il problema di chi non cucina in casa i crostacei perchè non sa come si fa: se l'astice è vivo, non immergetelo subito interamente nell'acqua bollente. Meglio l'acqua fredda e una cottura a fuoco lento".
Diciamo piuttosto tortura a fuoco lento.

E via con altre informazioni:
nei granchi su butta via il 70%; la parte mangiabile dell'aragosta si riduce a un quarto... quindi bisogna comprarne tanti!

E per finire un bel video con tutti i passaggi, dai poveri animali tenuti nelle vaschette con le chele legate, all'acquisto da parte del bravo consumatore, all'arrivo nella cucina del vivisettore improvvisato, ecc. ecc.

Per chi volesse avere informazioni in più:
http://www.altroconsumo.it/alimentazione/prodotti-alimentari/news/crostacei-guida-all-acquisto

Scriviamo una lettera ad Altroconsumo con i nostri commenti sul tema. Ovviamente senza insulti, anche se verrebbe proprio da... ma non serve e anzi fa solo danno, quindi spieghiamo solo il nostro punto di vista.
Scriviamo a:
altroconsumo@altroconsumo.it

giovedì 15 dicembre 2011

Torturati, scuoiati e annegati: l'orripilante fine di cinque cani in Germania


Da "Il Corriere della Sera"

ANALISI SULLE CARCASSE PER INDIVIDUARE ALMENO LA RAZZA E INDIRIZZARE LE INDAGINI
Torturati, scuoiati e annegati: l'orripilante fine di cinque cani in Germania

Polizia alla ricerca dei responsabili. Ma gli animali non avevano microchip né tatuaggi all'orecchio


La notizia dei cinque cani sul quotidiano tedesco «Bild»BERLINO - Torturati, scuoiati e annegati: è la sorte toccata a cinque cani ritrovati nella tedesca Viersen, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, nel fiume Niers. Qualcuno, secondo quanto riporta oggi la Bild, li ha uccisi, li ha scorticati per gettarli infine nel fiume. E oggi il tabloid pubblica l'immagine raccapricciante di quel che resta dei cinque animali.

CACCIA AI RESPONSABILI - Gli inquirenti danno ora la caccia al responsabile. Individuarlo però non sarà semplice, dal momento che i cani non hanno alcun segno di riconoscimento: mancano sia il chip sia il tatuaggio sull'orecchio necessari all'identificazione.

ANALISI SULLE CARCASSE - «Stiamo pensando di far analizzare le carcasse degli animali da un veterinario, così si potrà capire anche di che razza si tratta», ha spiegato un portavoce della polizia tedesca. Dalla razza degli animali, gli inquirenti potrebbero infatti fare delle deduzioni sul proprietario. (Fonte: Ansa)

12 dicembre 2011 (modifica il 13 dicembre 2011)

Robot Allows High-Speed Testing of Chemicals


For the first time, toxic screening is underway for thousands of chemicals in daily use

By David Biello | October 13, 2011



Of the more than 80,000 chemicals used in the U.S., only 300 or so have ever undergone health and safety testing. In fact, only five chemicals have ever been restricted or banned by the U.S. Environmental Protection Agency (EPA). But now some 10,000 agricultural and industrial chemicals—as well as food additives—will be screened for toxicity for the first time, with the help of a rapid-fire testing robot.

"We are screening 10,000 chemicals using these rapid tests to characterize the bioactivity of the chemicals to predict their hazard and to use that information to prioritize for further screening and testing," says biologist David Dix, deputy director of EPA's National Center for Computational Toxicology. "We can test a lot of chemicals with a lot of repetitions at a lot of different concentrations."

The program, initially started at EPA as ToxCast to assess 1,000 chemicals (and known as Tox21 in its expanded form), employs a robot to speed chemical screening. On plastic plates filled with 1,536 tiny wells, the robot drops varying amounts of different chemicals onto human cells and human proteins. Essentially, each plate has 1,536 experiments underway at the same time. "In a stack of 100, we have 150,000 combinations of chemicals and targets," Dix says.

The robot arm and its numerous five- to 10-microliter wells replace the old standby of toxicology—animal testing. In addition to being slow and controversial, animal tests do not reveal how a chemical might impact humans, nor do they deliver any insight into the mechanisms by which a given chemical produced toxic outcomes. Simply by running the robotic tests, the EPA and its partner agencies will generate more information on chemical toxicity in the next few years than has been created in the past century. The effort has already screened more than 2,500 chemicals, including the dispersants employed to clean up BP's 2010 oil spill in the Gulf of Mexico.

The new information may allow toxicology to evolve from a reactive science to a predictive one; models of liver toxicity based on chemical testing, for example, could predict how new chemicals would interact with the liver, based on molecular structure and other information. Already, ToxCast scientists have made such a predictive model for liver toxicity: It forecast accurately tumor formation in rats and mice that had been exposed for two years to certain chemicals. A similar effort proved accurate for reproductive toxicity, including vascular development and endocrine disruption—an area of keen interest for human exposure to chemicals such as bisphenol A (BPA).

In addition, the high-speed robotic testing will allow toxicologists to better understandmixture and low-dose effects by testing both combinations of chemicals for additive damage as well as how, for example, 15 different concentrations of a given chemical impact human cells. "We suspect that when we look at 10,000 chemicals we'll see a lot of activity that we didn't know about," Dix says of the two-year effort, in which the EPA has partnered with a handful of federal health agencies.

"For a lot of chemicals, there's no requirement for animal toxicity testing or any other type of testing," Dix notes. "Tox21 is going to provide information where there is no information."

La carne non è indispensabile!La LAV vince il ricorso contro Mellin

Mellin ha sospeso la campagna pubblicitaria bocciata dalla LAV: si è concluso così il procedimento aperto dall'associazione presso l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sullo spot tv per lo svezzamento che propugnava la carne come alimento indispensabile in età pediatrica.
L’AGCM ha scritto alla LAV che “la società Mellin ha provveduto a sospendere la campagna pubblicitaria, impegnandosi a tener conto dei rilievi formulati per le prossime iniziative”. La multinazionale dell’omogeneizzato ammette di fatto quindi l’inesattezza delle informazioni veicolate nello spot andato in onda nei mesi scorsi: la carne non è affatto un elemento necessario per la nutrizione dei bambini.
“Si tratta certamente di un importante passo avanti che evidenzia la fondatezza delle nostre considerazioni - commenta Paola Segurini, responsabile LAV del settore Vegetarismo – Affermare che 'per le sue esigenze specifiche tuo figlio ha bisogno di ferro della carne', è un messaggio fuorviante e scorretto, smentito peraltro dalle più recenti ricerche scientifiche”.
Nel suo ricorso al Garante, la LAV ha infatti illustrato come il buon senso comune, oltre a ricerche scientifiche indipendenti e autorevoli, affermino che la carne non è indispensabile, come ad esempio quella condotta dall'American Dietetic Association nel 2009: non solo l'alimentazione vegetariana è salutare ed equilibrata, ma apporta benefici nella prevenzione di alcune patologie ed è indicata anche nella fase della crescita.
“I pro dell'alimentazione veg sono ormai sotto gli occhi di tutti – prosegue Segurini – si tratta di una scelta che fa bene all'etica, perché evita la sofferenza e la morte di milioni di esseri viventi, e alla salute, anche in età scolare e prescolare”.
Uno studio illustrato pochi mesi fa dal presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV), Leonardo Pinelli, nel corso delle Giornate Pediatriche ''A. Laurinsich'', organizzate dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale e dalla Clinica Pediatrica dell'Università degli Studi di Parma, e condotto su bambini tra il primo e il secondo anno di vita, nutriti con un regime alimentare esclusivamente veg, ha dimostrato che i bimbi vegetariani si ammalano meno rispetto agli onnivori, e hanno un andamento della crescita assolutamente normale.
“A coloro che dovessero avvicinarsi per la prima volta al vegetarismo, ma anche ai vegani più esperti, è dedicatoCambiamenu, il sito della LAV che parla di alimentazione sostenibile - afferma Paola Segurini - e abbiamo pensato anche ai genitori vegetariani: basta dare uno sguardo al gruppo Facebook Mammeveg per condividere in rete le proprie esperienze. Gli italiani di oggi sono consapevoli di ciò che accade negli allevamenti intensivi e scelgono di fare più attenzione alla salubrità e all'etica delle loro abitudini alimentari”.
L’attuale pronunciamento l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) segue quelli di anni fa del Giurì di Autodisciplina Pubblicitaria che, per analoga definizione su "la carne è indispensabile", portarono a censure di industrie di allevamento e macellazione di animali.

Fonte: www.lav.it



lunedì 12 dicembre 2011

Conferenza-dibattito "La salute vien mangiando"

Oggi nell'aula magna della facoltà di medicina e chirurgia si è tenuta la conferenza "La salute vien mangiando", relatrice la Dott.ssa Mondo. I partecipanti erano davvero tanti, e il dibattito è stato interessante :-) I temi trattati riguardavano la prevenzione delle malattie cardiovascolari, del cancro e l'impatto del consumo di carne sull'ambiente.

10 dicembre..alcune foto :-)

Ecco alcune foto dell'aperitivo del 10 dicembre al bar Ajò!
Direi che possiamo ritenerci soddisfatte, hanno partecipato un sacco di persone e il cibo era ottimo!


Spero di rivedere tutti al prossimo evento!!:-) 




lunedì 21 novembre 2011

Giornata dei diritti degli animali

Ciao a tutti!!
Il 10 dicembre sarà la giornata dei diritti degli animali. Per l'occasione organizzeremo un banchetto informativo in centro e la sera un aperitivo vegano nel locale "Ajò" in via Marconi. Prezzi e menù sono ancora da decidere, ma vi informerò al più presto.
Vi chiedo però una mano per il banchetto e per organizzare il tutto..se qualcuno di voi avesse tempo, voglia, energie da dedicare è il benvenuto :-)
mandatemi pure una mail all'indirizzo sarahdiravel@yahoo.it e visto che sarete tutti su FB per favore fate pubblicità all'evento :-)
a breve tutti i dettagli!
Buona giornata!!
Sarah

martedì 8 novembre 2011

Alessandria contro l'American Circus

La prossima tappa dell'American Circus sarà Alessandria. Purtroppo infatti l'attendamento del circo è stato deciso prima dell'approvazione del nuovo regolamento comunale che di fatto limita i permessi ai solo circhi che non abbiamo spettacoli con grandi felini, giraffe, etc. (l'approvazione è del maggio 2011, le richieste invece vengono visionate entro il 31 dicembre dell'anno). Qui potete visionare il regolamento.

Il circo sarà presente in città dal giorno 11 Novembre al 15 Novembre. Ma le proteste sono già iniziate..
Infatti dal 5 di Novembre, sono stati esposti 100 manifesti 70X100 ("Nato libero, prigioniero a vita in un circo"), che vanno ad aggiungersi a quelli ancora più grandi esposti dal 27 di ottobre. I manifesti sono stati affiancati a quelli del circo, impossibile quindi non notarli, come si può vedere nell'immagine.

Il capogruppo del PD, Gianni Ivaldi è intervenuto sull'argomento con un'interpellanza al presidente del Consiglio  Comunale, chiedendo quali controlli verranno effettuati sul circo per garantire il benessere degli animali. In un'intervista rilasciata a "La Stampa" ha dichiarato di voler "avviare un percorso di confronto e proposta con altre amministrazioni italiane nel fare rete per investire nella crescita culturale e numerica dei circhi senza animali".
Le polemiche però non finiscono qui. Infatti come si può leggere sempre su "La Stampa" (3/11/2011 pg 64) sui cartelloni che pubblicizzano il circo compare anche il logo del giornale tra gli sponsor. Peccato che la nota testata non ne abbia mai approvato l'utilizzo.

La protesta contro il circo continua, con lo scopo di informare le persone che decideranno di andare a vedere questo triste spettacolo. Per quanti fossero interessati anche a dare una mano:

PRESIDIO DI CONTROINFORMAZIONE
C/O VIALE MILITE IGNOTO (vicino al circo):
11 NOVEMBRE DALLE ORE 20,15 ALLE ORE 21,30
12 NOVEMBRE DALLE ORE 20,15 ALLE ORE 21,30
13 NOVEMBRE DALLE ORE 14,45 ALLE ORE 19,00
14 NOVEMBRE DALLE ORE 20,15 ALLE ORE 21,30

Per ulteriori informazioni contattatemi pure!



domenica 30 ottobre 2011

American Circus a Novara

Dal 4 novembre al 8 novembre a Novara ci sarà l’American Circus della famiglia Togni. Il circo, più volte presente nella nostra città negli ultimi anni, prevede diversi numeri con animali, cavalli soprattutto, ma anche un favoloso numero con elefanti e cavalli insieme oppure con le rarissime tigri bianche e rosa del Bengala che danzano a tempo di musica. Addirittura nelle locandine è pubblicizzato lo zoo che, leggiamo dal sito (http://www.american-circus.com/home.html) ospita: 13 elefanti indiani, 60 cavalli, 8 tigri tra le più rare al mondo, bianche tabi, rosa e reali del Bengala, scimmie, ghepardi, orsi, cammelli, zebre ecc. (eccetera..?!).
Gli animali passano la loro intera vita sui camion che li trasportano e, quando il circo è attendato da qualche parte nelle ridotte gabbie in cui vengono posti. Addirittura a seguito di viaggi particolarmente lunghi, all’apertura dei camion gli animali sono stati trovati morti. Provate a pensare ad una tigre ridotta a stare in un container per ore, al caldo o al freddo, senza potersi muovere, al buio magari. Vi è mai capitato di restare chiusi in ascensore?Se non vi è successo provate a pensarci..e provate a pensare a cosa possa voler dire chiedere aiuto e vedere che non arriva nessuno..sentirsi soffocare, per il caldo, l’ansia…questo è quello che succede!!
Vi cito la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali proclamata il 27/01/1978 a Bruxelles su iniziativa UNESCO: “ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; ogni privazione di libertà anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto”, e con l’art. 10 “nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo; le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale”.
C’è da chiedersi se in 33 anni qualcuno si sia degnato di leggerla questa dichiarazione, considerando che nel mondo, i paesi nei quali è vietato usare animali nei circhi sono solo: Bolivia, Israele, Austria, Costarica, Singapore, Croazia e, da poco anche l’Inghilterra - dove oltre 30.000 firme sono state raccolte in pochissime settimane dai giornali inglesi per chiedere la approvazione della legge. Si è unita al coro anche la British Veterinary Association, il cui presidente, Harvey Lockey, ha dichiarato che “i bisogni legati al benessere degli animali non domestici e selvatici non possono essere garantiti nell'ambiente del circo itinerante”.
Ovviamente l’Italia è piena di buoni propositi, che a quanto pare rimangono tali visto che il bellissimo tendone è ormai montato in viale Trieste, proprio davanti allo Sporting Club. Su “La Stampa” del 28/06/2011 leggiamo un intervista fatta all’Onorevole Ministro Michela Vittoria Brambilla, la quale dichiara di aver depositato insieme alla Deputata Gabriella Giammanco, una proposta di legge per la dismissione graduale dell’uso degli animali nei circhi. Speriamo bene…
In Italia non è tutto da buttare in realtà, qualche “isola felice” l’ho trovata. Ad Alessandria ad esempio, grazie ad un ordinanza “E’ fatto assoluto divieto sul territorio comunale di utilizzare ed esporre animali appartenenti a specie selvatiche ed esotiche in attività di spettacolo ed intrattenimento pubblico” (Reg. Ord. n. 356 del 24/05/2011).
Anche altre città italiane hanno fatto la stessa scelta, ad esempio Modena (http://www.comune.modena.it/monet/vado-in-comune/ordinanze/ordinanzacirchi.pdf), Torino in cui le norme sono diventate più restrittive (http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_articolo=1546&ID_sezione=339), Rozzano che con un regolamento a mio avviso molto innovativo vieta su tutto il territorio comunale “qualsiasi forma di spettacolo, mostra, fiera, manifestazione od intrattenimento pubblico o privato effettuato a scopo di lucro e/o dimostrativo, che contempli, in maniera totale o parziale, l'utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche” e ancora “la detenzione e stabulazione, anche provvisoria, di animali al fine dell'esercizio dell'attività di mostra - zoo viaggiante” e per finire “L'offerta di animali, sia cuccioli che adulti, in premio o vincita di giochi anche se in omaggio”.
E poi ancora Arese, Campobasso, Lecco, Opera, Pioltello, Paullo, Pordenone, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Tor di Quinto (Roma), Torre Annunziata, Vimercate.
 E a quelli che vi dicono che gli animali nei circhi sono trattati bene, amati e rispettati, fate vedere questo video http://www.ad-international.org/animals_in_entertainment/go.php?id=2075&ssi=10.
Ci sono anche i sostenitori della tesi “servono per farli conoscere e rispettare” ma dire che è molto poco educativo per un bambino vedere una rara tigre del Bengala che si esibisce a ritmo di musica!Volete fare vedere gli animali ai vostri figli?Ecco come: http://www.nhm.ac.uk/visit-us/whats-on/temporary-exhibitions/wpy/  . Il museo di storia naturale di Londra (Natural History Museum, Cromwell Road, London SW7 5BD UK, Tel: +44 (0)20 7942 5000) ogni anno organizza questa stupenda competizione, con scatti di animali che vivono nel loro habitat, il modo migliore per conoscerli per chi non può vederli dal vivo. E per chi non volesse volare fino a Londra abbiamo eventi organizzati ad esempio dal Museo di Storia Naturale di Firenze, che organizza addirittura un evento per Halloween, che ormai si festeggia anche dalle nostre parti: http://www.musesplorando.it/Sezione.jsp?titolo=Halloween%20al%20Museo&idSezione=111  , con dei prezzi molto contenuti. Per non parlare poi del vicinissimo Museo di Scienze Naturali di Torino che ospita due interessantissime mostre sul lupo in Piemonte. Insomma..di alternative per conoscere, comprendere e imparare a rispettare gli animali ce ne sono. Circhi e zoo dovrebbero ormai far parte del passato.
La mia proposta è di scrivere al Comune di Novara per protesta, chiedendo che anche il nostro comune prendendo esempio dai comuni che ho citato decida di vietare l’attendamento dei circhi con animali. Ecco i contatti:

Segreteria del Sindaco: sindaco@comune.novara.it
Segreteria Generale: segretar@comune.novara.it
Ufficio Relazioni col Pubblico: urp@comune.novara.it

Mandate una mail, firmata, dicendo ciò che pensate. La giunta è cambiata da poco, quindi spero che questa sia più sensibile, è anche molto probabile che l'attendamento sia stato autorizzato dalla giunta precedente l'anno scorso, quindi andateci piano :-) niente insulti, messaggi chiari e richieste fattibili. grazie!!
Sarah


Per approfondire
Link utili:

http://www.lav.it/uploads/53/25820_Dossier_circo_def.pdf dossier circhi del 2010 della LAV (Lega Anti Vivisezione)

http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/01/cosi_addestrano_gli_animali_Paride_co_2_930401065.shtml intervista a Paride Orfei comparsa sul corriere della sera, si parla dei metodi di addestramento usati con gli animali.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_novembre_11/mostra_wildlife_museozoologia-1601993949836.shtml articolo de “La Stampa” sul Wildlife Photographer of the Year del 2009.



http://www.tradizioniviolente.org/circo9.html gruppo di studio sulle tradizioni violente.




Tyger! Tyger! Burning bright

In the forests of the night:

What immortal hand or eye

Could frame thy fearful symmetry?


William Blake

giovedì 29 settembre 2011

Pranzo vegan a Novara!!

DOMENICA 9 OTTOBRE al ristorante Long Jin , pranzo vegan!!
per visionare il menù seguite il link!
per confermare la vostra presenza contattatemi pure per email o sul cellulare!
Vi aspetto!!
Sarah

mercoledì 28 settembre 2011

Pellicce al bando in California?

In California (west Hollywood) il divieto di vendere abbligliamento in pelliccia ha ricevuto la prima approvazione da parte del consiglio. L'ordinanza per divenire definitiva deve passare una seconda lettura e quindi una seconda approvazione.
Una volta approvato il decreto non sarà più possibile acquistare nulla che viene fabbricato con pelle di animali, sono ammessi solo materiali sintetici. Non si potranno usare nemmeno lana e peli di animali. Una decisione a dir poco rivoluzionaria..che a quanto pare ha avuto molti sostenitori nel consiglio, che ha festeggiato l'approvazione dell'ordinanza con una standing ovation.
Ovviamente la decisione ha creato anche alcune polemiche, soprattutto tra i commercianti. Infatti Genevive Morilli, rappresentante dei commercianti ha affermato che il Consiglio, con le sue azioni “non sta facendo niente di buono per aiutare gli animali, così facendo danneggia solo i negozi della comunità hollywoodiana“.
Speriamo che altri stati decidano di seguire l'esempio della California, che per l'ennesima volta si dimostra un paese con un apertura mentale che noi non ci possiamo nemmeno sognare (vedi la possibilità di celebrare matrimoni gay, di nuovo legali da quest'anno).

domenica 25 settembre 2011

Salviamo i cani di Green Hill!

Che cos'é Green Hill?E' un’azienda di Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione.
 In Italia gli animali "utilizzati" per la ricerca sono quasi un milione all'anno, 12 milioni in Europa e 115 in tutto il mondo (Repubblica, 24 settembre 2010).
Guardando le immagini pubblicate un po' ovunque nel web si capisce subito di cosa si tratta. Dentro i 5 capanni di Green Hill sono rinchiusi fino a 2500 cani adulti, più le varie cucciolate, vengono allevati per essere venduti alle aziende che praticano la vivisezione (alcuni esempi: laboratori universitari, aziende farmaceutiche e centri di sperimentazione), nascono e crescono in piccole gabbie, senza mai vedere la luce del sole, e muoiono da soli, tra atroci sofferenze, venduti come merce e poi buttati come spazzatura.
Il 14 e 15 ottobre, il gruppo di attivisti "Fermare Green Hill", ha organizzato una veglia non-stop davanti al lager di Montichiari.
Si legge sul sito fermaregreenhill.net "Siamo un coordinamento spontaneo di individui riuniti con lo scopo di fermare l´ampliamento di Green Hill, combattere questo allevamento, riattivare il fronte di lotta alla vivisezione in Italia e diffondere idee antispeciste" e ancora "vogliamo che dai laboratori di vivisezione non escano solo i cani ma anche tutte le altre cavie della scienza. Per questo siamo vegan e promuoviamo uno stile di vita che metta in pratica nelle scelte quotidiane il rispetto per tutti gli esseri viventi e per la natura cercando di uscire dalle logiche dettate dal consumismo". Se siete interessati sul sito troverete tutte le informazioni disponibili.
Purtroppo la normativa europea del 2010 (8 settembre 2010, 2010/63 UE, qui il testo ) permette ai paesi membri di sperimentare su animali come scimmie non antropomorfe, cani, gatti, e addirittura randagi. Legge contro la quale si sono opposti in molti, ma a quanto pare con scarsi risultati. In Italia la sperimentazione su cani e gatti è vietata dal 1991, ma la posizione del nostro paese non è a dire il vero molto chiara, ci sono diverse dichiarazioni da parte di molti politici, ma alla fine niente di incisivo. Ma del resto la direttiva europea andrà recepita entro il 1° Gennaio 2013...

venerdì 23 settembre 2011

il primo post :-)

Ciao :-)
Ho deciso di creare questo blog per avere un punto di contatto per i vegan\vegetariani di Novara. Detto questo possono partecipare tutti :-)
Il blog è solo all'inizio..quindi per ora non c'è molto e la grafica è quella che è :-) ma migliorerà!
a presto
Sarah