mercoledì 15 maggio 2013

Presentazione del libro "Pizza sangue e videopoker"

DITELO... COI POMODORI

Il pomodoro - con lui tutte le altre verdure, e la frutta! - si candida a diventare il fil rouge che unisce due associazioni di volontariato che immaginano e si costruiscono un mondo più vivibile e felice dove vivere.

Sono le associazioni Novara Veg e Libera Terra, che il 19 maggio daranno vita insieme ad un evento che unisce musica, libri, cucina veg, consapevolezza.

Novara Veg, già attiva da molti mesi nella città di Novara e dei dintorni, ha proposto e propone approcci friendly al mondo veg, prendendo per la gola i cittadini curiosi, per fargli conoscere non solo le ricette, ma anche la cultura veg, che va a braccetto con l'antispecismo, cioè quella scuola di pensiero che si impegna per affrancare tutti gli altri animali (compresi gli animali umani), da sfruttamento e dominio.

Terra Libera, da un altro punto di vista, fa qualcosa di simile. Riscatta infatti le terre liberate dal dominio mafioso (che è dominio sulla terra, sulle piante, sugli animali e sugli umani), per ricominciare a vivere in modo libero e dignitoso: prodotti straordinari, frutto del lavoro di giovani che, riunitisi in cooperative sociali, coltivano ettari di terra confiscati ai boss della mafia, grazie alla legge di iniziativa popolare 109/96 nata da una grande mobilitazione promossa da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Queste terre, restituite alla collettività, sono tornate produttive e divenute volano di un circuito economico sano e virtuoso, anche grazie alla partecipazione degli agricoltori biologici del territorio che condividono lo stesso progetto di riscatto. Prodotti coltivati nel rispetto delle tipicità e delle tradizioni del territorio, applicando i principi dell'agricoltura biologica, per portare sulla tavola delle famiglie italiane un prodotto genuino, buono e... giusto. Per un consumo consapevole: perché anche in questo modo è possibile sconfiggere la mafia.

Se poi pensiamo che la mafia lucra anche sugli animali – il giro sconvolgente e crudelissimo delle zoomafie, documentate anche da numerosi report della associazioni animaliste nazionali – arriviamo letteralmente al nocciolo dell'intera questione.


Ci sarà quindi tantissimo da vedere e da scoprire, oltre che da assaggiare, leggere e ascoltare, il 19 maggio 2013!Infatti alle ore 17,30 presso il Circolo Lebowski ci sarà la presentazione del libro “Pizza sangue e videopoker” di Andrea Ballone, Carlo E. Gariboldi, Simone Satta, Edizioni La Barriera. A seguire ci sarà un apericena, preparato da NovaraVeg con i prodotti di Libera.






Pizza Sangue e Videopoker: Come l'ndrangheta si è strutturata al Nord, da Vigevano in Lombardia

Si poteva fermare l'ascesa mafiosa al Nord? Difficile a dirsi. Ma qualcuno ci ha provato. Quella persona è Giorgio Pedone, morto suicida in circostanze misteriose. Giorgio Pedone nei suoi report risalenti agli anni '80 parlava di 'ndrine, faceva i nomi dei De Stefano, dei Condello, dei Guzzardi, dell'avvocato Pino Neri e del Clan Valle. Quasi tutti i protagonisti di quei report scritti a macchina oggi sono in carcere. I Valle-Lampada, ad esempio, condannati a oltre un secolo per associazione mafiosa nel luglio 2012. Proprio lo stesso reato dei quali Pedone, inascoltato, li accusava negli anni '80. Sono passati quasi quarant'anni dall'arrivo di Pedone a Vigevano e finora solo Ilda Bocassini gli ha reso onore: “L'uomo che scoprì la mafia al Nord”, lo ha definito. In questi quarant'anni i fatti, non i teoremi, hanno dato ragione a Pedone. I Valle, come i Guzzardi e i Di Marco (altre famiglia di mafia presenti a Vigevano negli anni '80/'90) sono mafiosi. Ma ci sono voluti quattro processi, nei quali mai nessun giudice si è sognato di condannarli per quel reato, nonostante il lavoro della polizia vigevanese fosse palese. Usura ed estorsione sono le pene per le quali “don Ciccio” e il suo clan sono finiti in carcere dal 1992 al 2004. Intanto si sono arricchiti, hanno conquistato bar, pizzerie, il controllo dei videopoker in Lombardia, hanno avuto contatti con politici di primo piano anche a livello nazionale, senza che nessuno riuscisse a fermarli. “Pizza sangue e videopoker” è la storia di un impero criminale, ma è anche la storia di un piccola cittadina che è arrivata a ospitare 8 famiglie mafiose di primo piano senza accorgersene. È una storia di uomini dello stato corrotti, e di uomini dello stato coraggiosi. Ma soprattutto è un libro che per la prima volta scopre il velo su una pericolosa scia di sangue, una serie di omicidi commessi nella pacifica e operosa Lombardia, dove per tutti (per troppi) la mafia ancora non esiste.

Andrea Ballone: Giornalista free lance da 13 anni è al suo primo libro. Collabora con Il Mondo, Cronaca Vera, Il Sole 24 Ore, La Provincia Pavese, Linkiesta, e in passato ha scritto per Il Fatto Quotidiano, Visto, Tu Style, il Manifesto e molte altre testate.
Simone Satta: È cronista de' LaBarriera, battagliero mensile d'inchiesta del vigevanese e da sempre attivo nell'antimafia attraverso l'attiva collaborazione con l'associazione Libera.
Carlo Ercole Gariboldi: Vice caporedattore alla Provincia Pavese è presidente della Casagit e in passato ha collaborato con L'Espresso.
 

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